La Casa del Popolo Il Progresso aderisce alla consultazione popolare indetta dai lavoratori della GKN. Sarà possibile votare presso il bar del circolo tutti i giorni dalle 17 alle 24, chiedendo istruzioni ai volontari presenti. Il circolo organizza anche una serata speciale di sensibilizzazione sul referendum mercoledì 7 dicembre, sulla quale saranno date a breve maggiori informazioni.

Di seguito la lettera aperta del Collettivo di Fabbrica:

✍🏽Lettera aperta a realtà sociali, associative di ogni natura, sindacali, esercenti solidali, artiste e artisti solidali, semplici lavoratrici, lavoratori, studentesse e studenti, cittadine e cittadini,
ci hanno chiamati “Quattro F”. Dove due di queste quattro “f”, stanno per “la fabbrica di Firenze”. Forse pensavano di fare uno spot. Noi invece è quello che ci sentiamo nei fatti: la fabbrica di Firenze.
💥 Chiediamo che Firenze, con tutta la sua provincia, trovi le vie, i modi, per dire la propria su questa fabbrica che le appartiene per mille motivi. Firenze l’ha già fatto con due manifestazioni, il 18 settembre e il 26 marzo, e con mille attestati di solidarietà. Ci siete stati appiccicate e appiccicati. Vi chiediamo di continuare a farlo, in una forma più complessa perché più complessa è la situazione.
❗ Dall’1 all’11 dicembre abbiamo convocato una consultazione popolare su un quesito a favore o contro l’intervento pubblico in Gkn e alle sue modalità di attuazione. Tale consultazione è completamente autogestita, nella massima serietà e impegno da parte nostra. Abbiamo predisposto urne, registri, schede. Ma perché possa riuscire, deve basarsi sul protagonismo di tutte e tutti.
❗Vi chiediamo di votare, fare votare, pubblicizzarla sui vostri social e sui vostri canali di comunicazione. Ma vi chiediamo anche di predisporre e aiutarci a predisporre punti di seggio. Che siate una associazione, una camera del lavoro, un esercizio commerciale, un caseggiato, un centro sociale, una parrocchia o semplicemente che vogliate aiutarci a tenere i banchetti per la città, questa consultazione riesce come sforzo collettivo o non riesce affatto.
👉🏻 Per partecipare alla consultazione, tutti i punti voto sono aggiornati su www.insorgiamo.org.
👉🏻 Per segnalarci la disponibilità a fare da “seggio”, scrivete whatsapp al 347864681 o
👉🏻 compilate questo form: https://forms.gle/TzSfm4prpGsXNpbt5
Siamo consapevoli del valore simbolico di tale consultazione, ma al contempo della potenzialità di un atto che può scrivere un piccolo pezzo di storia. Partecipare alla consultazione comunque è un gesto di solidarietà, accettare o rigettare il quesito dipende se condividete o meno il nostro punto di vista. Proviamo a spiegarlo.
L’attuale proprietà di Gkn non ha un piano industriale. E se ce l’ha è insufficiente. Lo diciamo alla luce di dieci mesi di tavoli istituzionali e incontri negoziali. Potremmo fornire ogni evidenzia a riguardo (per la cronaca i verbali del Mise sono pubblici e facilmente reperibili su internet). Ma non c’è semplicemente più tempo per questo. La fabbrica è ferma, brucia liquidità, noi siamo senza stipendio. Ogni giorno senza stipendio è un licenziamento mascherato. Non ci sono le lettere di licenziamento sul tavolo, ma c’è un meccanismo che sta bruciando comunque posti di lavoro.
L’attuale proprietà ha ammesso che senza intervento pubblico, sia in forma di sostegno pubblico all’investimento sia sotto forma di ammortizzatore sociale, la fabbrica non può ripartire. Ma tale intervento pubblico manca perché manca un vero piano industriale. E questo giudizio oggi è condiviso da una molteplicità di soggetti istituzionali e dall’interezza delle organizzazioni sindacali. Non solo, da quel che ci è dato sapere, è l’azienda che non ha fornito la documentazione necessaria agli organi competenti per accedere a fondi pubblici e allo stesso ammortizzatore sociale.
Siamo quindi al paradosso di un soggetto privato che lamenta a mezzo stampa di essere stato lasciato solo dal pubblico e contemporaneamente non mette in condizione il pubblico di intervenire. E getta nella disperazione oltre 300 famiglie, sperando forse che questa sia la carta da giocarsi ai tavoli.
Paradossale anche l’accusa che ci viene mossa di impedire l’accesso allo stabilimento. Cosa che può essere facilmente smentita dai fatti. L’assemblea permanente è in lotta per il lavoro e viene meno o continua nella misura in cui il lavoro manca. Ciò a cui ci opponiamo, insieme a tutte le organizzazioni sindacali, è semplicemente lo smantellamento della fabbrica senza garanzie di natura industriale e societaria sulla sua ripartenza.
Se c’è qualcuno che non è stato con le mani in mano, ma ha tentato in tutti i modi e privo di strumenti adeguati, di riprogettare la partenza della fabbrica, questi siamo stati noi. Non abbiamo mai chiesto l’assistenza per l’assistenza. Assieme a realtà territoriali e competenze solidali, abbiamo messo in piedi un gruppo di reindustrializzazione, formato una associazione per dare una soggettività giuridica alla nostra azione che abbiamo chiamato “Aps Soms Insorgiamo (Società di Mutuo Soccorso Insorgiamo”), provato a predisporre reti mutualistiche per rafforzare la solidarietà reciproca.
Chiediamo l’intervento pubblico con pubblica finalità e controllo pubblico. A partire dalla messa a disposizione dello stabilimento al lavoro progettuale collettivo che abbiamo sopra descritto. L’accordo quadro del 19 gennaio ha formato un comitato di proposta e di verifica che può e deve diventare la sede attraverso cui lo stabilimento viene messo a disposizione delle proposte derivanti da soggetti pubblici, privati e dallo stesso associazionismo operaio.
E a sua volta l’intervento pubblico in Gkn deve tenere in considerazione che la “fabbrica di Firenze” deve essere funzionale alle esigenze complessive del territorio, produttive e sociali. Questo è il senso di “Fabbrica pubblica e socialmente integrata”.
L’alternativa in Gkn quindi attualmente è tra intervento pubblico e fallimento. L’alternativa in Gkn non è tra intervento pubblico o privato. Ma tra intervento pubblico a coprire le colpe e i costi generati dal privato o un intervento pubblico vincolato a pubblica utilità, finalità pubblica.
Noi siamo arrivati fin qua non per vezzo né per convinzione ideologica. Noi l’8 luglio stavamo producendo semiassi. Le convinzioni che siamo venuti maturando da quel giorno sono sorte in risposta alla delocalizzazione e ai licenziamenti. “Insorgiamo”, motto di origine prima risorgimentale e poi partigiana, è stato il motto che ci siamo dati per evidenziare come qua non si tratta solo di noi dipendenti Gkn. Ma di un “noi” ben più ampio.
Ed è con l’esperienza stessa che siamo arrivati alla profonda convinzione che Gkn riparte come esperimento collettivo, sociale, basato sull’intervento pubblico o non riparte affatto.
Quanto stiamo tentando è completamente nuovo e al contempo affonda pienamente le radici nella storia di questo nostro territorio. Noi siamo il territorio delle Società di Mutuo Soccorso, come quella di Peretola o Rifredi. Noi siamo il territorio della Flog, nata dalle Officine Galileo. Siamo il territorio della Fonderia delle Cure che fu rilevata dal Comune e data in gestione ai lavoratori visto l’immobilismo della proprietà. Siamo il territorio di gloriose lotte per il lavoro come alla Ginori, alla Galileo, alla Pignone. Ma siamo purtroppo anche il territorio di ferite aperte come Electrolux e Bekaert. Qua non deve finire in quel modo. Siamo chiamati a scrivere una storia diversa.
Non c’è niente di più “fiorentino” di quanto stiamo facendo. E al contempo qua si riscrive forse una modalità generale di approccio alle crisi industriali e alla capacità collettiva di progettare futuro. Per questo siamo tutte e tutti coinvolti. La scelta è se esserlo passivamente o attivamente.
La Rsu ex Gkn e il Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

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